A Natale siamo tutti piu' buoni, recita un popolare luogo comune.
Ne siamo proprio sicuri?
Addentriamoci un po' nella piu' bella delle feste, da svariate angolature.
I bambini: vittime o carnefici?
Genitori che auspicano per i propri figli una corretta educazione, libera dalle falsita' delle superstizioni e lontana dai percorsi dell'ignoranza, bombarderanno gli stessi sventurati pargoli con una massiccia dose di informazioni che confonderebbero la piu' promettente delle menti in erba. Un simpatico omone grasso con la barba bianca e vestito di rosso, passera' stanotte per lasciare dei regali. Per compiere tale gentile gesto si premunira' di intrufolarsi direttamente in casa quando nessuno dei presenti lo stara' osservando. Hai voglia di spiegare che per tutto il resto dell'anno chiunque altro tentasse un'operazione simile sarebbe passibile di una denuncia per violazione di domicilio! Difficile anche proporre le attenuanti del vestito rosso corredato di cappellino col ponpon e dello scarso parcheggio disponibile per le renne, per le quali sussiste anche il problema aggiuntivo degli eventuali escrementi che finirebbero sui marciapiedi! Altro che il sacchettino raccoglitore: a Babbo Natale servirebbe una vanga. I piccoli assatanati di regali ma non di matematica sicuramente non avanzeranno remore al pensiero che lo stesso vecchietto, per altro in una forma fisica degna del miglior Barry White, riuscira' praticamente in contemporanea ad effettuare la consegna in tutte le case del mondo. Accetteranno passivamente la bufala in cambio della PlayCube Hologram Xperience 9000. Certo, hanno pagato a caro prezzo il sopraggiunto pacco regalo. Hanno dovuto per contratto essere "buoni" per tutto il periodo prenatalizio. Menti giovani ma gia' astute che per avere mangiato la minestra vedranno ricompensato lo sforzo di avere rinunciato all'ennesimo Lordoburger con le patatine OGM e la Ultracola allo zucchero. Superfluo aggiungere che Babbo Natale depennera' puntualmente dal suo database di bambini buoni, tutti i negligenti bimbi africani che venendo meno alle premesse non hanno mangiato la minestra, anzi, non hanno mangiato praticamente niente e non solo prima di Natale, ma durante tutto l'anno.
No, no, no. Monelli. Niente regalo.
La prima fesseria non si scorda mai.
Perche' non possiamo semplicemente dire ai bambini che a Natale si fa una grande festa per celebrare qualcosa e che per tale evenienza molti trovano carino scambiarsi dei regali? Solo perche' a noi e' stato raccontato di Babbo Natale, troviamo giusto continuare a propinare la vaccata? Cos'è, una vendetta intergenerazionale? Allora e' giusto anche continuare a raccontare che i bambini nascono sotto un cavolo, come si faceva qualche tempo fa, o che la masturbazione conduce alla cecita'... a proposito, non trovate che lo schermo sia fuori fuoco? Il fatto che un essere umano abbia meno di dieci anni non dovrebbe essere usato come una scusa per iniziarlo alle fesserie. Fesserie dalle quali poi molti in eta' adulta non si riprenderanno piu', continuando a credere per esempio che buttare il sale nel pozzo faccia scomparire le verruche, o che consultare un mago possa risolvere problemi di salute, lavoro o danaro. E' l'inizio della spirale: una volta iniziato, non c'è più ritorno. A meno di prendere il pargolo, e di punto in bianco confessargli solennemente: "Hai presente quelle cose che ti abbiamo insegnato su Babbo Natale, la cicogna, e l'onestà premiata? Ecco, erano tutte puttanate, figlio mio. Ora, arrangiati!". Avreste mai il coraggio?
Buoni, ma quanto buoni?
Ma e' quasi Natale, siamo tutti piu' buoni! Buoni? Interroghiamoci per un secondo sul senso della bonta'. Cosa e' che facciamo o che ci proponiamo di fare a Natale per essere migliori? L'unica differenza con tutti gli altri giorni e' che ci facciamo i regali e che ci sforziamo di passare qualche ora in piu' con i familiari. Allora la misura della bonta' risiede nel numero di regali che siamo in grado di fare? O nel peso specifico di ogni singolo regalo? Come assegnare punti-bonta' ad un regalo? Vale la media o la media pesata? C'e' piu' bonta' nelle quattro paia di calzini di lana, puntuale regalo della nonna, o nel fermacarte di piombo e ottone proveniente dal cugino ricco di secondo grado? Quello che conta e' il pensiero: ma se non fai i regali a nessuno e gli altri li fanno a te, il pensiero che conta e' che tu sei un puzzone.
Natale con i tuoi...
Mi sento invece in dovere di spezzare una lancia a favore del mega ritrovo in famiglia. Ho infatti la fortuna di provenire da una famiglia nella quale ogni membro (tutti, eccetto il sottoscritto) e' dotato del buonsenso necessario a farsi sopportare fino all'espletamento delle formalita' natalizie. Ora per favore finitela di associare la parola "membro" ad "il sottoscritto" e proseguite nella lettura. Pace per quelle congreghe di centinaia di individui tutti uniti da un tragico destino nello stesso cognome. Con un piccolo sforzo possiamo perfino immaginarceli. Il patriarca, nonno Napoleone, 106 anni e 5 bypass, posato in un angolo vicino al caminetto dalla vigilia a Santo Stefano, dove a turno le cinquantasette nipoti di primo grado passano cercando di destare la sua attenzione sventolandogli il faccia il bis nipote di turno, che lui puntualmente confonde con il Gesu' Bambino del presepe. Peppino, uno dei figli, da non confondersi con Peppe, Peppiniello, Peppone, Peppetto, Peppuccio, intento a far sedere a tavola i bambini... Gia', perche' in queste occasioni c'e' sempre la tavolata dei bambini; quella dove neanche Belfagor in persona oserebbe avvicinarsi a Natale. Per non parlare poi dei parenti fantasma, quelli che si materializzano solo il 24 dicembre alle 20:30 e spariscono il 25 alle 02:00 ed ogni volta hanno il candore di esclamare: "Maaaqqquanto sei cresciuuuto, quasi non ti riconoscevo!". Manco abitassero in un avamposto groenlandese che non possono passare a salutare se non in quel preciso fatidico momento.
E la tavolata dei grandi? Scegliete un posto qualunque: se sopravviverete al pranzo, composto da ventisette portate distinte, ognuna delle quali ben oltre il fabbisogno calorico quotidiano dello Yeti, ci sara' sempre l'allegro dibattito del giorno a ottundervi il cervello in maniera definitiva.
E la tavolata dei grandi? Scegliete un posto qualunque: se sopravviverete al pranzo, composto da ventisette portate distinte, ognuna delle quali ben oltre il fabbisogno calorico quotidiano dello Yeti, ci sara' sempre l'allegro dibattito del giorno a ottundervi il cervello in maniera definitiva.
- Hai visto chi si tromba il centravanti della nazionale?
- Sai che hanno arrestato Paolo Fanfulla? Come chi e' Paolo Fanfulla?? Il vincitore del Grande Fratello 14!
- Ah! Il mio computer ha un problema: scompare tutto. Tu che sei esperto, cos'ha?
- Un contadino in Nebraska ha vinto centomilioni di milardi di dollari alla lotteria! E ora, come fara' a spenderli tutti?
A Natale siamo tutti piu' buoni.
Se fosse vero, vi prego, non fatelo sapere ai cannibali.
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