“Questa partita di calcio e' sicuramente truccata!” disse l'ispettore Naso.
Nonostante i cinque gol segnati sul tabellone compariva ancora uno a zero; un risultato scontato, commento' qualcuno dalla curva, per zittirsi poi sul rettilineo.
La squadra di casa, che era di Riga, stava mettendo in riga gli avversari con precise geometrie. L'allenatore del Riga era un tipo compassato ma ogni tanto si impuntava: decise di giocare il tutto per tutto ma il tutto al quadrato non era la soluzione giusta.
Fini' il primo tempo e l'ispettore Naso si diresse negli spogliatoi perche' sapeva che qualcosa di grosso bolliva in pentola.
Ci aveva preso ancora; quelli del Riga mangiavano maiale bollito!
Sicuramente erano stati comprati, lo poteva dedurre dallo scontrino lasciato incautamente sul pavimento; si chino' per raccoglierlo... Stud! Lo scontrino!
Fortunatamente l'impatto fu lieve e Naso si riprese subito, poi poggio' la telecamera e corse fuori dallo stadio.
Sapeva che aveva bisogno di prove, non riusciva ancora a recitare tutta la parte.
Si guardo' in tasca e trovo' un anello e del sale.
“Se pensano di mettermi l'anello al Naso, si sbagliano di grosso”
Il nemico era alle costole e questo lo induceva a pensare che si trattasse di due donne.
“Ci sono solo due cose su cui posso contare!” disse Naso “La mia memoria infallibile e... e... mmm... mmm... ehhhh... mpfffhhh...”
Ma proprio mentre provava a ricordare, il nemico lo colpi' alla testa col calcio della pistola.
“Un pistola mi ha colpito con un calcio alla testa” penso' mentre rinveniva... il calcio, certo il calcio! Doveva concentrarsi su questo punto. Ma per quanto si sforzasse non riusciva a rimpicciolirsi abbastanza.
Si diresse dunque al deposito in cerca di uno spunto.
Assaggio' il vino e si accorse subito di essere sulla pista giusta.
Un aereo decollo' e Naso finalmente sfondo' la porta del magazzino: centinaia di casse, contenenti materiale chimico, erano state colorate con rossetti e mascara...
“Questa partita di calcio e' sicuramente truccata!” disse l'ispettore Naso, che salutando padre Mariano e tutti i bambini africani, capi' di essere al termine della missione.
Nonostante i cinque gol segnati sul tabellone compariva ancora uno a zero; un risultato scontato, commento' qualcuno dalla curva, per zittirsi poi sul rettilineo.
La squadra di casa, che era di Riga, stava mettendo in riga gli avversari con precise geometrie. L'allenatore del Riga era un tipo compassato ma ogni tanto si impuntava: decise di giocare il tutto per tutto ma il tutto al quadrato non era la soluzione giusta.
Fini' il primo tempo e l'ispettore Naso si diresse negli spogliatoi perche' sapeva che qualcosa di grosso bolliva in pentola.
Ci aveva preso ancora; quelli del Riga mangiavano maiale bollito!
Sicuramente erano stati comprati, lo poteva dedurre dallo scontrino lasciato incautamente sul pavimento; si chino' per raccoglierlo... Stud! Lo scontrino!
Fortunatamente l'impatto fu lieve e Naso si riprese subito, poi poggio' la telecamera e corse fuori dallo stadio.
Sapeva che aveva bisogno di prove, non riusciva ancora a recitare tutta la parte.
Si guardo' in tasca e trovo' un anello e del sale.
“Se pensano di mettermi l'anello al Naso, si sbagliano di grosso”
Il nemico era alle costole e questo lo induceva a pensare che si trattasse di due donne.
“Ci sono solo due cose su cui posso contare!” disse Naso “La mia memoria infallibile e... e... mmm... mmm... ehhhh... mpfffhhh...”
Ma proprio mentre provava a ricordare, il nemico lo colpi' alla testa col calcio della pistola.
“Un pistola mi ha colpito con un calcio alla testa” penso' mentre rinveniva... il calcio, certo il calcio! Doveva concentrarsi su questo punto. Ma per quanto si sforzasse non riusciva a rimpicciolirsi abbastanza.
Si diresse dunque al deposito in cerca di uno spunto.
Assaggio' il vino e si accorse subito di essere sulla pista giusta.
Un aereo decollo' e Naso finalmente sfondo' la porta del magazzino: centinaia di casse, contenenti materiale chimico, erano state colorate con rossetti e mascara...
“Questa partita di calcio e' sicuramente truccata!” disse l'ispettore Naso, che salutando padre Mariano e tutti i bambini africani, capi' di essere al termine della missione.
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