Spesso la realta' supera l'immaginazione.
Beh non l'ho scritto per dare un senso al titolo, ma per introdurre questa breve storia accadutami... Ahem, accaduta ad un tale che conosco e che per consuetudine chiameremo Obongo.
Obongo ed i suoi due amici Obonghi e Obongerosa si trovano a Verona. E' sera e stanno rientrando dall'allenamento in palestra. Il clima e' gioviale, fuori nevica e Obongo e' di buon umore perche' il Natale si avvicina e a breve sara' di ritorno in Sardegna per le vacanze.
Sara' il pensiero della Sardegna, sara' il clima un po' da caserma creatosi tra i tre che ancora stanno commentando alcuni dei dettagli anatomici migliori visti in palestra, sara' il freddo che gli sta ghiacciando il cervello, tant'e' che il solitamente mite ed educato Obongo viene colto da un'idea perlomeno deprecabile.
Attirato come un bambino che vede la neve per la prima volta (ed in effetti in Sardegna non ne cade tanta), Obongo si ferma scrutando gli strati accumulatisi in grande quantita' sulle autovetture parcheggiate per strada.
Agli sguardi inquisitori di Obonghi e Obongerosa, Obongo risponde pronto: "Adesso lascio la firma su una macchina."
Obonghi: "In che senso? Devi pisciare su una ruota?"
Obongerosa: "Ma se non sai scrivere"
Mandati a quel paese mentalmente i due ironici individui, Obongo procede ormai determinatissimo nel suo ingiustificato piano criminoso.
"Adesso scrivo qualche parolaccia in sardo su... mmm... Quella macchina!"
I due che per un attimo hanno pensato che questa stupida azione, di scrivere a lettere cubitali un insulto in sardo sulla neve sopra una macchina di Verona, fosse una totale perdita di tempo, erano ignari di quello che il destino aveva in serbo per l'improvvisato hooligan dei quattro mori.
L'azione vandalica stava per essere perpetrata a danno di una macchina scelta a Verona, in totale casualita', tra le migliaia di migliaia di autoveicoli parcheggiati sotto la neve nella citta' in quella sera di dicembre.
Giunto di fronte al cumulo di neve che si era depositato sul vetro, Obongo resto' di sasso ed invece di scrivere qualcosa, fu costretto, suo malgrado, a leggere: "Coddatevi tutti!" (si, con tanto di punto esclamativo).
Alla faccia interdetta di Obongo fecero da contrappunto le facce ancora piu' smarrite di Obonghi ed Obongerosa che non capivano. Tutto cio' che rimase da fare ad Obongo, fu di spiegare che in sardo, quella brutta frase significa, per usare un eufemismo, "Andate tutti a praticare sesso con voi stessi".
Alla faccia interdetta di Obongo fecero da contrappunto le facce ancora piu' smarrite di Obonghi ed Obongerosa che non capivano. Tutto cio' che rimase da fare ad Obongo, fu di spiegare che in sardo, quella brutta frase significa, per usare un eufemismo, "Andate tutti a praticare sesso con voi stessi".
Beh, in un modo o nell'altro, il siparietto si era alla fine rivelato divertente e per certi versi pure educativo.
Obongo ha infatti imparato due lezioni in un colpo solo.
La prima e' che la carriera da teppista non e' la sua strada e la seconda, piu' importante, e' che a questo mondo e' davvero difficile essere originali.
2 commenti:
eh sì, è davvero difficile essere originali!
Se è una storia vera, è incredibile. Sei bravo a scrivere e mi ha divertito molto :-)
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