Fra tante storielle scritte con il
culo, eccone una scritta con il culo come protagonista.
Questa è la storia di Malo, un ano.
L’ano Malo è un personaggio
particolare, un tipo inconsueto.
Di animo nobile, l’ano Malo è
fondamentalmente un tipo retto, puntuale nell'assolvere il compito a cui è
preposto: nelle sue funzioni, infatti, solo di rado ha dei problemi digestione.
In genere flessibile, può passare
rapidamente dalle larghe vedute all'essere un tipo stretto, dotato del coraggio
necessario per prendere una situazione di peto, non mancando di darsi qualche
aria.
Per quelli che non lo conoscono
bene, visto il luogo isolato dove alberga, ama presentarsi con una bella
stretta di ano.
Il suo compleanno è il 31 Dicembre,
data nella quale tutti si congratulano con lui augurandogli “Buon Ano”.
L’ano Malo è l’ultimo discendente
di una famiglia di ani, che nel corso degli anni ha sempre ricoperto questa
particolare funzione, per sfintere generazioni.
Molti credono che il nostro sia
privo di sentimenti; in realtà lui ha una cotta per una ciambella, che ha
invitato ad uscire migliaia di volte, sfortunatamente senza successo.
Per quanto i due condividano una
morfologia assai similare, è cosa nota che non tutte le ciambelle escono col
buco.
Ad oggi l’unica relazione che gli
si attribuisce è con una tale Lina Vase.
Come tutte le altri parti del
corpo, pure lui vive attaccato ben saldo ad un essere umano.
La maggior parte degli arti, organi
interni e cartilagini tendono ad ignorarlo bellamente, per via della sua
funzione, ritenuta poco gratificante.
Una volta qualcuno aveva sparso la
voce che Malo facesse proprio un lavoro di merda.
La reazione di Malo fu così
violenta che quasi gli venne un anourisma.
Si mise a strillare: “Parti del
corpo! Organi! Statemi tutti bene ad ascoltare!”
“Non anoiarci con i tuoi discorsi” [sprezzanti]
“No miei cari, ora veniamo anoi:
chiappensato di mettere in giro questa cosa del lavoro di merda?”
“Ma nessuno dai, nessuno di noi ha
detto una roba simile” [fanno lo gnorri]
“Non prendetemi per il culo”
“Difficile…” [risatine]
“Non prendetemi… in giro: chi è
stato?
“Guarda nessuno davvero: questa
cosa l’hai supposta da solo” [sempre meno
interessati]
“Ok, adesso vi faccio vedere io se
il mio lavoro è importante o no”, disse Malo stipsito.
Analizzata la situazione, Malo si
mise in sciopero quel giorno a tempo indeterminato; si chiuse in se stesso,
decidendo in modo tassativo di smettere di essere lassativo.
Dopo qualche giorno, le parti del
corpo iniziarono a mostrare i primi segni di cedimento.
“Ma che combina Malo, non lavora
più?”
“Ha organizzato uno sciopero costì,
pare”
E di fatti Malo aveva giurato a sé
stesso che questa proprio non l’avrebbe fatta passare.
Dopo dieci giorni, le parti del
corpo sfiancate lo pregarono di aprire uno spiraglio, nelle trattative.
“Va bene, ma d’ora in poi mi
chiamate Capo, d’ora in poi qui comando io. O così, o niente”.
La resa seguì presto, quando si
stava profilando il peggio per il corpo intero.
L’ano Malo fu così proclamato il
Capo di tutte le parti del corpo, all'unanimità, in segno di gratitudine per il
suo eccellente benché oscuro lavoro.
L’ano Malo ha insegnato ai posteri
che per fare il Capo basta uno che sappia fare lo stronzo (*).
(*) Il finale è preso in prestito da una vecchia barzelletta, tutto il resto è originale
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