martedì 23 dicembre 2014

Effetto di clima impazzito

Davanti a casa di Oborzo
Sotto una pioggia battente, Oborzo è intento a sistemare alcuni pacchi nella sua macchina.
In quel momento esce di casa Obongova, la fidanzata russa di Obongàn, vicino di casa e, all’occorrenza, simpatico burlone.
- Ciao Oborzo.
- Ciao Obongova, tutto bene?
- Sì. Senti volevo dire io te che… Mi dispiace.
- …?
- Ecco, mi dispiace per tua macchina.
- Ah sì, grazie, ma non è niente di grave.
- Come no? Pioggia acida, effetto di clima impazzito. Mi dispiace.
- …?
- Pioggia ha cambiato colore. Oro andato via. Mi dispiace.
Per il buon Oborzo la conversazione è ora assai surreale al punto che ringrazia Obongova non sa bene per cosa, e mentre lei si allontana, riprende dove aveva interrotto con un grosso punto interrogativo nella testa.

Il giorno prima, in campagna
La sfavillante macchina color oro di Oborzo ha un guasto proprio di fronte a casa dei suoi genitori, in aperta campagna.
Oborzo si fa accompagnare dal meccanico e, visto che la riparazione necessiterà alcuni giorni e dovendo tornare presto in città, si fa prestare la macchina da suo papà; un modello identico in tutto e per tutto, con la sola differenza di essere di color argento anziché oro.
Lasciando da parte facili umorismi per cui il nonno probabilmente ce l’aveva anche lui uguale ma color bronzo, Oborzo riparte verso la città: stessa macchina, colore diverso.
Parcheggia la macchina di fronte a casa giacché l’indomani mattina dovrà caricare dei pacchi e pensa: “speriamo che non piova”.

Pochi minuti prima dell’inizio di questa storia.
Obongàn ed Obongova osservano l’acquazzone che imperversa all’esterno, dalla finestra di casa.
Obongova si prepara per uscire, mentre Obongàn adocchia Oborzo intento a caricare la macchina; per l’occasione quella color argento e non oro. 
Uno sguardo alla macchina, uno sguardo alla pioggia, uno sguardo a Obongova.
La tentazione è forte e il perfido Obongàn coglie la palla al balzo.
- Certo che il clima è proprio impazzito!
- Pioggia sempre viene in inverno.
- Sì, ma il problema non è la pioggia normale.
- Come normale?
- Questa è pioggia acida!
- Cosa vuol dire acida?
- Vieni a vedere. Guarda la macchina di Oborzo, ti ricordi come era tutta dorata?
- боже мой!!! 
- Hai visto?
- Cosa successo macchina di Oborzo? 
- La pioggia acida ha tolto tutta la vernice!
- Terribile! Pioggia acida pericolosa?
- No, no, se ti bagni poco non succede niente, ma la macchina è rimasta tutta la notte all’aperto!
- Mi dispiace tanto.
- Eh, sono gli effetti del clima impazzito.
Obongova seriamente contrita, prende l’ombrello ed esce.

Il giorno dopo
Obongo ed Obongàn si incontrano per caso.
- Oh! Caro il mio Obongàn, come stai vecchio mio?
- Non mi lamento dai.
- E a casa, Obongova?
- Bene grazie, anche se è un po’ arrabbiata con me.
- Cosa hai combinato?
- Ti ricordi come pioveva? Le ho fatto uno scherzo; le ho raccontato che la pioggia acida aveva scrostato la vernice dalla macchina di Oborzo.
- Che scemo! E lei?
- Eh, ci è cascata e sensibile com’è, quando ha incontrato Oborzo, gli ha pure detto che era dispiaciuta per la macchina scolorita per gli effetti del clima impazzito.
- E come è andata a finire?
- Beh, di buono c’è che quando ha scoperto che gli effetti del clima impazzito non sono così violenti si è tranquillizzata; di contro non l’ha presa molto bene.
- Non bene, quanto?
- Abbastanza. Mettiamola così: di buono c’è che ho ancora una fidanzata, di contro ho scoperto che gli effetti del clima impazzito possono essere abbastanza violenti, soprattutto sugli stinchi.


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