In tempi di crisi si
assiste ad un proliferare di soluzioni low-cost un po’ in tutti i settori.
Noi di Obongo Forever abbiamo
intervistato per voi Budget Man, il primo supereroe alla portata di tutti.
OF: Buongiorno Budget Man!
BM: Mi chiami pure Pino.
OF: Come Pino?
BM: Sì, all’anagrafe io mi
chiamo Pino Rossi.
OF: Ma come? Ci svela la
sua identità segreta? Non vuole proteggerla a tutti i costi?
BM: Eh, io vorrei anche, ma
non ho mai registrato il marchio e un supermercato minaccia di farmi causa.
OF: Un supermercato?
BM: Già, hanno creato
questo personaggio, un pupazzo dalla testa di uomo ed il corpo di formica
gigante, che si chiama come me. Lo usano quando fanno il 3x2 e io in quei
periodi lì non posso usare il nome. Mi sono già arrivate due lettere dagli
avvocati.
OF: Bene, allora Pino, come
si diventa supereroe low-cost?
BM: Beh ci si adatta un
po’. Non è che tutti possono permettersi di strillare “Aiuto Batman” oppure
“Salvami Superman” e quelli arrivano. Il mondo è pieno di criminali e di
situazioni pericolose ed i supereroi più famosi alla fine non ce la fanno a
fare tutto. E poi, tipo se ti cascano le chiavi in un tombino, che fai? Chiami
l’Uomo Ragno? E quello mica viene. Ha un nome, un prestigio, nel tombino non ci
va.
OF: Insomma per questi
lavori più umili che nessuno vuol fare…
BM: No, non è una questione
di lavori umili. Per quelli c’è tutta una sfilza di supereroi extracomunitari
pronti a qualsiasi cosa: l’Uomo Negro, Bangladesh Kid, Wonder Badante e via
dicendo. Prendono i lavori che noi supereroi locali non vogliamo più fare.
OF: E allora dove entra in
gioco Budget Man?
BM: Beh, anche al netto dei
lavoracci più terra terra, c’è comunque un sacco di super domanda e poca super
offerta; si è creato un mercato per quelli come me.
OF: Come si attrezza per
affrontare la sua giornata?
BM: Le tute me le cuce una
mia zia sarta, sono fatte su misura e anche di qualità se vogliamo. Solo che ho
comprato questa partita a prezzo scontatissimo da un emporio cinese e ce le ho
tutte in lana merinos. Insomma col bel tempo fatico parecchio. Il mantello me
lo sono fatto da solo, ritagliando un pezzo di sipario preso da un teatro che è
stato demolito.
OF: E tutti i gadget tipici
del mestiere?
BM: Roba di recupero. Tutta
questa serie di attrezzi vari che vede qui è dismessa da Batman, me l’ha
venduta un suo cugino napoletano, ma tanto le iniziali sono le stesse e poi per
coincidenza anche io ho un simbolo abbastanza simile al suo.
OF: Un pipistrello nero?
BM: No è un topo con le ali
grigio scurissimo; è originale, mica copio io! Poi ho anche una clava di
polistirolo e una mazza di poliuretano. Male non fanno, ma quando un teppista
mi vede arrivare di gran carriera, sudato come un maiale dentro la calzamaglia
pelosa, con una pantegana alata sul petto, in genere scappa a prescindere e fino
ad oggi non ho mai avuto bisogno di usarle.
OF: E anche lei come Batman
ha un collaboratore fidato?
BM: Ce l’avevo, Saldo Boy,
il ri-prezzatore mascherato, l’avevo pure assunto a tempo indeterminato ma con
la crisi ho dovuto metterlo in cassa integrazione.
OF: Ci racconti
un’avventura che le è capitata.
BM: Una volta un’anziana
signora mi ha chiamato per aiutarla ad attraversare la strada: era in grande
difficoltà, non si fidava neanche del colore del semaforo perché quasi cieca.
OF: E lei è volato a
soccorrerla?
BM: Volato è una parola
grossa. Sono andato più svelto che potevo; tre ore e sono giunto sul posto.
OF: Tre ore?
BM: C’era sciopero dei
mezzi.
OF: E alla fine, l’ha
portata in salvo dall’altra parte della strada?
BM: Certo, dopo che abbiamo
concordato il servizio. La chiamata è gratis, ma solo la chiamata.
OF: Ma lei si fa pagare?
BM: E secondo lei come
glielo do io da mangiare a Budget Woman e ai miei tre figli?
OF: Beh in tempo di crisi,
suppongo sia lecito. Quindi ha preso un piccolo obolo per l’attraversamento?
BM: Sì, ma poi ha voluto
anche che le portassi i sacchi della spesa.
OF: E certo, povera
vecchina! Ma non le avrà chiesto altri soldi per…
BM: Beh è gratis, ma solo
fino a due chili di spesa, poi scatta la tariffa al chilo per la spesa in
eccesso.
OF: Insomma alla fine la
signora con la sua spesa ha attraversato le strisce?
BM: Sì, ovvio. Dopo che mi
ha pagato il contributo per la lettura a voce alta del colore del semaforo, il
sovrapprezzo per la presa sottobraccio (è gratis solo se si attraversa senza
toccarsi) e il costo di due minuti di conversazione sul tempo e i politici.
OF: Le ha fatto pagare
anche quello?
BM: I primi 20 secondi
erano gratis, ma quella non si fermava più.
OF: Tutto qui?
BM: No, ho fatto anche a
tempo a venderle un gratta e vinci.
OF: Cosa c’è nel futuro di
Budget Man?
BM: Ho mandato un curriculum
al supermercato, c’ho la raccomandazione di un amico del fratello di Batman; magari
mi assumono come formica gigante, ho intravisto il costume ed è fatto di un
tessuto leggero. Qui siamo a Marzo e con sto clima impazzito io già non respiro
più. E soprattutto mi ripiglio il nome senza scucire un soldo per il marchio.
OF: Budget… Pino, siamo
arrivati alla fine dell’intervista, vuole dire qualcosa ai nostri lettori?
BM: Sì, in tempi di crisi come
questi, c’è bisogno di supereroi. Non smettete mai di sognare e di credere nei
supereroi. Chiamate i supereroi, e loro arriveranno. Sciopero permettendo.
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